Metteva in comunicazione due stazioni fisse a distanza ottica oscurando per periodi convenzionali o secondo il codice Morse, una lampada collocata nel fuoco dello specchio, all’inizio ad acetilene,  sostituita poi con una elettrica. Superiormente vi sono un mirino a traguardo e un cannocchiale finemente regolabile per la centratura perfetta della stazione corrispondente e la lettura dei segnali da questa emessi.  A fianco un sistema di leve comanda l’oscuramento della lampada per mezzo di un disco nero basculante. Nelle notti serene e senza foschie si poteva arrivare fino a 60 – 80 Km di distanza, alla quale la stazione corrispondente appariva a occhio nudo come una piccola stella.